PALERMO. Grande forma nonostante i 51 anni. L’aspetto è sempre quello di un eterno ragazzo, racchiuso in un fisico asciutto e atletico, con un abbigliamento che sempre trendy e contemporaneo. Nomen omen! Ha scelto Jovanotti all’inizio della sua carriera e «giovanotto» è rimasto il buon Lorenzo Cherubini, sempre garbato e gentile nonostante gli impegni vorticosi per promuovere il suo nuovo album «Oh Vita!», ma anche una nuova iniziativa editoriale, un libro, Sbam, che vuole essere un diario, grafico e visivo, con contributi di altri artisti e che ambisce a far diventare una iniziativa editoriale, una sorta di periodico che, ogni tanto, potremmo trovare nelle librerie. Anche lui, Lorenzo, è tutto da sfogliare. Ci sorprende la sua vitalità, la sua carica adrenalinica e la voglia di scoprire il mondo, che manifesta nelle 14 tracce del suo nuovo disco «Oh Vita!», uscito il 10 novembre. Jovanotti sarà in onda su Rgs per il nostro «Speciale Weekend» con Marina Mistretta oggi in due appuntamenti, alle 9 e alle 23 e domani, domenica, alle 19,30 dopo la diretta del Palermo. La puntata disponibile in formato video sul sito Gds.it. Lorenzo, sono finiti i tempi in cui celebravi la tua moto o parlavi alla mamma; adesso racconti la tua Italia in un ritmo tribale, giocando di contrasti, di genialità musicali che ti ha fornito il grande Rick Rubin, per sua stessa ammissione uno che vuole rendere il “massimo con il minimo sforzo”, un “Reducer” più che un “producer”. Che cosa ispira un nuovo lavoro come questo? «Cerco innanzi tutto di stupirmi, tendo ad annoiarmi in ogni tipo di routine, anche se, anni fa ho scritto una canzone dal titolo “Non m’annoio”. L’idea fondamentale è di non farmi trovare da me stesso dove un altro me stesso m’aspettava». Ma cosa ti stupisce ancora in questa contemporaneità? «Le parole, ad esempio, ancora mi stupiscono, la magia della rima: anche a mo’ di esercizio, a volte, metto in fila alcune parole e cerco quella rima che sembra sempre sancire la verità su queste parole. Una delle nuove canzoni l’ho scritta in rima, di getto, sul cellulare, il block notes dei tempi moderni». Abbiamo già accennato al fatto che Il demiurgo di questo tuo nuovo lavoro è Rick Rubin, uno dei più grandi produttori contemporanei che ha lavorato anche con il leggendario Johnny Cash. Come ha cambiato il tuo modo di lavorare, di pensare al tuo nuovo album? «Rubin mi ha dato nuovi impulsi. Io non sono di certo un cantante tradizionale, ho dei limiti, ma lui ha voluto che la mia voce fosse evidenziata, che i miei stessi difetti fossero evidenziati. In questo disco la mia “S” è ancora più blesa, e questa cosa ha conferito una certa autorevolezza alle cose che abbiamo fatto insieme. In fondo Rick è come un grande allenatore che impone coraggio allo sportivo per fare delle cose che, da solo, non avrebbe avuto la forza di fare». E come ti ha trasmesso questa forza? E c’è qualche altra cosa che ti dà forza? «Credo molto in quello che gli antichi chiamavano “genius loci”, lo spirito dei luoghi, i posti del mondo che hanno un’anima e influenzano quello che ci succede. Per proseguire nella realizzazione di “Oh Vita!” ho invitato Rubin in una villa toscana rinascimentale, tutta affrescata. Abbiamo allestito uno studio di registrazione e vissuto lì dentro. Ogni volta che riascolto una canzone del nuovo disco ne percepisco il riverbero delle stanze. Non abbiamo usato effetti digitali, perché l’effetto speciale era già lì: il suono prendeva l’anima, le vibrazioni di questo luogo incantevole». I luoghi sono stati importanti per te anche in altre occasioni. Celebri il luogo della tua infanzia, vicino San Pietro, dove hai vissuto fino ai venti anni nel video di “Oh Vita!”, il primo singolo estratto dall’omonimo album... «Era la mia casa a Roma, quella dove sono cresciuto e che poi il Vaticano ha rivoluto indietro dopo la morte di mio padre (funzionario dello Stato più piccolo del mondo, ndr). In genere si passa sui luoghi della memoria e si fa un filmino, io faccio il cantante e volevo raccontare tutto nel video della mia canzone. Ho voluto si filmasse la mia finestra, il primo specchio che ha avuto per scrutare il mondo!». Lorenzo non ti risparmi. Suoni, giri per la promozione, hai anche aperto un concept store a Milano, il Jova Pop Shop... «Ma ancora per poco, fino a lunedì nella zona in piazza Gae Aulenti a Milano. È un negozio strano: ogni sera arriva un collega, un amico, suoniamo, facciamo reading di poesie, di racconti. Se posso dirlo, è una vera figata!». E la beneficenza per “Oh Vita!”? «Il ricavato di tutta una parte del merchandising è stato organizzato da molti brand e molti stilisti gratuitamente, ed andrà ad un paio di progetti, e tre su quattro di queste progetti sono siciliani, ma grazie a chi ha organizzato tutto questo, perché io non ho fatto altro che metterci la mia faccia per tirare su un po’ di soldi! ». Ed il nostro appuntamento con Lorenzo non finisce qui, perché in primavera Jovanotti ritornerà ai microfoni di Rgs per il countdown to Acireale. Momenti in cui presenterà i suoi pezzi più noti, ormai diventati classici, aspettando i concerti al Palasport acese in programma l’8 e il 9 maggio.